Uno spazio dedicato al Maestro David Garrett,al violinista virtuoso, al giovane che ama il rock.
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giovedì 7 maggio 2020

Quella "chimica" speciale tra David Garrett e Beethoven...




FOTO TRATTE DAL SITO UFFICIALE  CON  COPYRIGHT 
https://www.david-garrett.com/2011/06/27/legacy/

“Noi, esseri finiti, personificazioni di uno spirito infinito, siamo nati per avere insieme gioie e dolori; e si potrebbe quasi dire che i migliori di noi raggiungono la gioia attraverso la sofferenza.”
(Beethoven)

Beethoven, concerto op. 61
L’unico concerto per violino e orchestra scritto da Ludwig Van Beethoven (1770-1827) fu eseguito per la prima volta nel 1806 da Franz Clement, che nel bel mezzo dell’esecuzione, appena dopo il primo movimento, pare abbia sospeso il concerto iniziando a suonare delle variazioni proprie sulla prima parte del concerto. In seguito a questa vicenda la composizione venne totalmente abbandonata da Beethoven, che non volle apportare nessuna modifica. Il successo di cui tutt’oggi gode si deve a Felix Mendelssohn, che, come fece con la Passione secondo Matteo di J. S. Bach, fece brillare questo concerto della luce che meritava, con un’esecuzione nel 1844 con al violino il giovane quattordicenne Joseph Joachim.

Con i suoi tre movimenti, con l’equilibrio tra solista e orchestra, con l’equilibrio tra virtuosismo, tecnica e melodia, con l’equilibrio tra intensità, profondità, leggerezza e gioco, questo concerto è forse la prova che la perfezione esiste.
Il primo movimento (Allegro ma non troppo) si apre con una chiara idea ritmica esposta dal solo timpano, sopra il quale successivamente si sviluppa un canto melodioso dell’orchestra. Ritmo e melodia convivono, e l’uno non potrebbe sopravvivere senza l’altro, sono parte di una stessa unità.

Questa unità, che è la ragione della perfezione di questo concerto, rende però il tutto stranamente asimmetrico. L’imperfezione dell’orecchio umano fatica un po’ ad adattarsi a questa situazione, per questo Beethoven lascia all’orchestra una lunga introduzione, prima di far entrare il solista con una breve cadenza, volta, dopo aver esibito passaggi tecnicamente complessi, a ribadire il tema iniziale.

Con un dialogo costante e magico tra solista e orchestra il tema viene riproposto, variato; quando l’orchestra è più lineare e distesa allora il solista è più frenetico e ritmico, e viceversa. Momenti di assoluta felicità vengono poi spenti in modo geniale da cambi di modo e di dinamiche, che a loro volta verranno sostituiti di nuovo da nuova luce e da nuova speranza. A chiudere il cerchio perfetto del primo movimento è la cadenza, quella tradizionalmente eseguita, scritta con altrettanta genialità da F. Kreisler.
Si è parlato di perfezione di equilibri tra ritmo e melodia nel primo tempo che si trasforma in perfezione di equilibri tra “solo” e “tutti” nel secondo (Larghetto).
Forse l’unico concerto in cui il solista, pur esibendo la sua bravura tecnica e virtuosa, accompagna per quasi tutto il movimento l’orchestra, che sostiene il tema principale.
Il solista riemerge e riconquista pienamente il suo “ruolo” nel collegamento al terzo movimento (Rondò: Allegro). In questo movimento il solista dà l’esempio di tema che dovrà essere imitato ed elaborato dall’orchestra durante il percorso verso la conclusione. Lo stato d’animo si è trasformato, da una dolcezza e una malinconia suggestiva, a un gioco e un divertimento leggero che porta alla cadenza del solista che poi si ricongiunge perfettamente all’orchestra, grazie ancora una volta all’unione e indissolubilità di ritmo (rappresentato dell’orchestra) e melodia (rappresentata dal solista con i trilli conclusivi della cadenza).
E, come ogni cerchio che si rispetti, il movimento si chiude con lo stesso tema con cui aveva iniziato

Questa analisi dell'opera è molto chiarificatrice riguardo ciò che il nostro Artista DAVID GARRETT  afferma quando, nel 2011, con l'album LEGACY ”, uscito nel novembre 2011 per la DECCA, incide il suddetto concerto di Beethoven che  definisce come “l’apogeo del repertorio per violino” (unitamente a brani scelti di Fritz Kreisler)
 fonte  : http://quinteparallele.net/

E...ASCOLTIAMO
E AMMIRIAMO

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