Uno spazio dedicato al Maestro David Garrett,al violinista virtuoso, al giovane che ama il rock.
Racconti,interviste, musica, riflessioni. Senza ordine cronologico. Solo per passione.

Se non studio un giorno, me ne accorgo io. Se non studio due giorni, se ne accorge il pubblico. (Niccolò Paganini)

SITO UFFICIALE DI DAVID GARRETT

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giovedì 28 febbraio 2019

Esattamente il 28 febbraio di due anni fa, David Garrett a Torino Auditorium Rai


David Garrett (fonte immagine: http://www.orchestrasinfonica.rai.it/)

"...Poi capita molto spesso che nel panorama dei talentuosi musicisti si affaccino anche persone particolarmente dotate di talento, di luminosità e soprattutto di quella capacità di saper comunicare talmente tanto con le loro esecuzioni, che non basterebbero libri e tomi per raccontarlo.

Così è successo questo martedì sera all’Auditorium Rai Toscanini, dove si è svolto in orario serale il “Concerto di Carnevale”, durante il quale l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai è stata diretta da uno straordinario Ryan MacAdams e ha ospitato sul palco il violinista tedesco David Garrett.

Una serata che già nel suo programma si riprometteva di essere particolare e sicuramente molto divertente: infatti, in occasione del martedì grasso, l’orchestra ha eseguito parecchie composizioni, brevi e allegre, quanto efficaci e che hanno fatto scappare un sorriso a tutto il pubblico. Quest’ultimo si è mostrato fin da subito eterogeneo: ragazzi e ragazzi di tutte le età, mamme e papà con i loro figli per potersi godere una serata durante le vacanze scolastiche, adulti e anziani tutte quanti incantati e silenziosi, concentrati solo sull’ascolto della musica.

Chi l’ha fatta da protagonista è stato indubbiamente il direttore d’orchestra: Ryan MacAdams, americano, classe 1982. Tolti questi dettagli, è stato in grado di trasmettere una tale energia ed empatia durante le due ore di concerto, che tutti gli occhi erano su di lui, sulla sua gestualità, sulla sua simpatia anche quando ha cercato di parlare correttamente in italiano, un po’ stentato, ma trasmettendo un messaggio profondo e sincero. Un giovane uomo dell’arte che durante un’esibizione della serata, sentendo provenire da un angolo della sala il pianto di un neonato, si è girato e ha lanciato una bacio con la mano verso la mamma del bimbo. Un piccolo, sincero gesto di tenerezza che ha rotto un pochino gli schemi da quella che è spesso il clima di austerità e religioso silenzio che caratterizza un concerto di musica classica."


Il secondo protagonista della serata (anche se appariva e scompariva dal palcoscenico a seconda dei pezzi proposti) è stato David Garrett: violinista, tedesco, alto, biondo e incredibilmente bravo. Un ragazzo che ha saputo unire la musica rock con quella classica, ha messo insieme Vivaldi e gli U2 e non solo, ma così facendo ha avvicinato nuovamente un pubblico più giovane, magari più restio all’ascolto della musica puramente classica. Due ore di assoluta e completa qualità, che ti lasciano un po’ di tristezza nel momento in cui finiscono, in quanto ne vorresti ancora e le tue orecchie non sembrano affatto stanche. Un concerto da risentire e da rivedere, con la possibilità di ascoltarlo su Radio 3 per il programma “Radio 3 Suite” e rivederlo su Rai 5.




sabato 16 febbraio 2019

L'espressività di Fritz Kreisler sulle corde del violino di David Garrett













Fritz Kreisler è ricordato come uno dei più grandi violinisti di tutti i tempi (di lui si ammiravano in particolare la dolcezza del suono e la qualità espressiva del fraseggio), e anche per il curioso vezzo che ha caratterizzato la sua attività di compositore. Infatti scrisse, nello stile di maestri del passato, numerose pagine che presentava come "revisioni" di opere originali da lui rinvenute in fondi dimenticati e in oscure biblioteche.
Solo nel 1935 rivelò di esserne l'autore, suscitando lo sconcerto, e anche l'irritazione, dei critici, ai quali replicò rinfacciando loro di averle prese per buone: «il nome cambia, ma il valore resta», commentò. Tra i 'falsi' kreisleriani più celebri sono il Preludio e Allegro - spacciato per un'opera del torinese Gaetano Pugnani (1731-1798)
 (Tratto da : http://www.resiartists.it/it/projects.php?project=1 )




Compose pezzi virtuosistici per violino, tra cui Tamburino cinese, Capriccio viennese (che ebbe talmente fortuna da conoscere anche trascrizioni pianistiche)

mercoledì 13 febbraio 2019

'Viva la vida' , David Garrett: la scelta non casuale di questo pezzo per i suoi crossover

E indubbio che 'VIVA LA VIDA' dei Coldplay  sia il brano crossover  di David Garrett più  noto al pubblico e certamente anche molto caro al nostro violinista.


Intanto è lui stesso a dichiarare di aver trovato interessante usare il plugin del pedale per un violino classico,cosa che non era stata fatta prima. Ciò gi ha permesso di creare tutta una gamma di melodie intorno a questo pezzo con un solo strumento.
IN QUESTA INTERVISTA ITALIANA CI DICE COME... 


Per la prima volta il brano  " Viva la vida " è stato rilasciato nell'album " Music " del 2012, ma non c'è concerto in cui non l'abbia eseguito

Significati più profondi, tuttavia, sono attribuiti a questo pezzo apparentemente gioioso...
Il titolo della canzone, “Viva la vida”, è ispirato al quadro della pittrice Frida Kahlo , artista messicana della prima metà del Novecento dalla vita assai travagliata (era affetta da spina bifida, soffriva di dolori cronici e in seguito ad un incidente dovette sottoporsi a 32 interventi) eppure dopo tutto ciò ha voluto realizzare un grande quadro in cui si leggeva, appunto, Viva la Vida.. La frase di inno alla vita scritta da un’artista che ha vissuto tutte queste sventure ha colpito in modo particolare Chris Martin, frontman dei Coldplay che scrive: "Lei stava vivendo dolori insopportabili e eppure crea questo quadro spettacolare che chiama " Viva la vida ", ammiro il suo coraggio."


 Questa frase che spinge all'ottimismo, alla speranza, alla determinazione,al superamento degli ostacoli,  DAVID GARRETT  la fa sua  imprimendola  su un  braccio 
-foto del 29 ottobre 2017 dal Facebook Ufficiale di David Garrett 



da Vimeo, scene dal backstage del video originale 


Behind the Scenes David Garrett Music Video Viva La Vida from Malcolm Targett on Vimeo.

mercoledì 6 febbraio 2019

David Garrett e il Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 35 di Čajkovskij





"Di fatto è una delle pagine di più straordinario virtuosismo che per violino siano mai state scritte, e soprattutto nel primo e nell'ultimo tempo al solista sono affidati compiti veramente trascendentali. Le idee musicali in se stesse non sono tra le più felici che abbia concepite Čajkovskij ma ciaikovskiana al cento per cento è l'impostazione di tutta l'opera, nei suoi episodi enfatici come in quelli più liricamente raccolti. L'"Allegro moderato" iniziale è costruito in una forma di sonata trattata peraltro in maniera tutta personale, mentre nella "Canzonetta" troviamo l'idea melodica forse più genuina di tutto il Concerto (si noti all'inizio della parte solista una singolare reminiscenza verdiana). "L'Allegro vivacissimo" conclusivo è la pagina di più brillante virtuosismo del Concerto: i temi si rincorrono, si superano, si variano, conseguendo straordinari effetti di sonorità, dove sarebbe vano ricercare una profonda necessità d'espressione"
 (fonte: GUIDA ALL’ASCOLTO DELLA MUSICA SINFONICA Giacomo Manzoni Feltrinelli 1966 PAG. 131)

Appassionante e coinvolgente, denso di  varietà melodiche: malinconia, dolcezza e poi toni più affettuosi e delicati , fino ai festosi ritmi che ci rimandano al folclore russo. E inoltre,
attacchi pieni di tensione del violino solista.
Regala sensazioni spontanee di felicità, è  come una stretta di mano sincera e , riascoltato anche a distanza di anni, è come rivedersi con un caro amico.
Čajkovskij si era allontanato dai canonici schemi formali della tradizione classica e David Garrett  è perfettamente a suo agio in questo: fa sue tutte queste sfumature, queste coloriture per un'esecuzione ancora più 'personale' distinguendosi decisamente-come sempre, d'altronde- per estro, potenza, rigore.Sotto il segno di un travolgente dinamismo e di una vertiginosa fertilità di idee.

Qui l'esibizione al  George Enescu Festival nel settembre 2017 



“Il violinista arriva realmente alla suprema grandezza quando non è più lui che suona il violino ma quando l’arco strappa dall’anima sua, e non dalle corde, le note più imploranti e desolate.”
Giovanni Papini, “Il sacco dell’orco”